Piacere, Fiannacca.
Se volete, sarò il vostro accompagnatore! Mi presento:

Dal 1930 ad oggi, da Giuseppe Dominici ad Andrea Fazio, in tanti hanno effettuato la traversata dello Stretto di Messina, chi con l’intento di stabilire un record, chi per il piacere di farlo. Mi piace ricordare, in particolare, i miei amici Nino Musciumara e Santo Abruzzini; il loro grande merito è di aver dedicato tempo e passione verso lo Stretto ed il nuoto di fondo, trasmettendoli a moltissimi nuotatori, sia messinesi che reggini. 

Era il tempo in cui si riteneva la corrente un fatto determinante. Contemporaneamente, nascevo io, Giovanni Fiannacca (6-9-1946) che, sentendo le gesta dei nuotatori, mi sono appassionato al nuoto dello Stretto di Messina, come Nino Muscumara e, capendo fin dall’inizio che la corrente è importante, ma la velocità è determinante, mi sono concentrato soprattutto sulle distanze dei 100,200 e 400. I risultati mi hanno dato ragione. Non ho mai voluto parlare di me, poichè pensavo che la cosa non fosse importante per qualcuno. Arrivato ai 70 anni, quindi “rinc…”, cercherò di raccontare le cose credibili e documentate, per le cose “incredibili” che ho fatto, basta che le sappiamo io e i miei amici.

All’età di un anno vedevo gli altri nuotare, ho provato a imitarli e fortunatamente mi hanno “pescato” in tempo. Diverse volte ho provato ad annegare, ma non ci sono riuscito. A quattro anni, finalmente, ho imparato a nuotare da autodidatta. Solo nel 1961, dopo le olimpiadi di Roma, ho fatto le prime gare nel “campo a mare” della Polisportiva Messina. La mia prima gara i (100 sl), prima vittoria e primo soprannome “Yamanaka”, nuotatore giapponese delle Olimpiadi di Roma.
Ho nuotato e giocato a pallanuoto per anni, sognando di attraversare lo Stretto. Il 24 agosto 1969, la mia prima “traversata” agonistica, terzo classificato dopo Sciuto e Alibertini. Altri anni di nuoto e pallanuoto fino al 1973, anno di un’impresa rimasta nella storia. Il 26 agosto 1973, partecipai alla “XII Traversata Agonistica dello Stretto di Messina”, organizzata dalla S.C. Villa, nella quale mi classificai al Primo posto; fui il primo messinese a vincere una traversata e nell’occasione ho stabilito il nuovo “record” (bingo!), con il tempo di 44’18”, nonostante abbia percorso un tragitto molto più lungo della “normale” traversata. Il 13 settembre 1973, miglioro il mio record, col tempo di 37’36”, primo nuotatore a scendere sotto i 40’. Il 20 settembre 1975, il barese Paolo Pinto, stabilisce il nuovo record in 36’42”, il suo atteggiamento dopo la traversata mi ha spinto a riprovare. Mi alleno per 10 giorni e il 1 ottobre 1975 mi riprendo il (mio) record con il tempo di 30’50” (allora incredibile), battuto dopo 40 anni, il 3 settembre 2015, dal giovane messinese Andrea Fazio. È l’inizio di una nuova era.

L’anno dopo, Paolo Pinto fa la “doppia traversata” e stabilisce il nuovo record in 1h 41’ 53’’, era il 16 settembre 1976. Paolo, uscito dall’acqua, mi dà una pacca sulla spalla e mi dice: “eh!… Fiannacca”. L’ho presa come una sfida, ma forse non lo era. Non ero allenato, non avevo voglia, pensavo di aver chiuso con il nuoto, ma volevo riprovare. L’1 ottobre 1976, mi “butto” nello Stretto, succedono delle cose incredibili ma, nonostante tutto, il record era mio: 1h 37’13”, nuotando a 91 bracciate al minuto (tempo battuto il 27 dicembre 1998 dal messinese Francesco Cacopardo).
Ora basta con le traversate, con l’ultima Impresa, chiudo la mia storia agonistica, che mi ha dato tanto divertimento e soddisfazione. Bisognava lavorare, la famiglia deve mangiare e le traversate costano.

Un breve cenno al mio metodo di allenamento: giocavo a pallanuoto e mi allenavo a mare, mollavo e tiravo le reti (ora sono pescatore). Mettevo a secco la barca con un argano a mano e prima di ogni traversata di allenamento si faceva un briefing con i miei amici Orazio Irrera, Anna Moltisanti ed il fratello Emanuele, Lillina Calvo, Peppino Frisone e l’immancabile barcaiolo Bruno Bugge di 12 anni. Questa la prima squadra, poi altri. Si stabiliva chi portava la pasta al forno, chi le cotolette, il pane, il vino e il caffè. Si partiva alla volta di Capo Peloro e lì, scegliendo il punto di partenza tra Ganzirri e Mortelle, in base alle correnti marine, mi avviavo a nuoto verso la costa calabra.

Arrivati in Calabria, tutti in acqua per poi “schiticchiare” in allegria. La mia alimentazione si basava su quello che “capitava”, gli integratori non sapevo ancora che esistessero e la mia piscina era il mare. Sono stato il nuotatore, l’allenatore, il barcaiolo, il massaggiatore, il nutrizionista di me stesso. Tuttora, mi diverte attraversare lo Stretto, per vedere se “galleggio” e ancora intatta è rimasta la mia “passione” e l’amore per il mare e per il lavoro che svolgo, il “barcaiolo”. Dal 1969 ad oggi, ho accompagnato ben 1247 nuotatori ad attraversare lo Stretto di Messina, tanti per il solo piacere di farlo senza cronometristi, senza clamore mediatico, solo per passione, per il loro piacere personale. Altri per confrontarsi con loro stessi o per battere i record.
Ho accompagnato nuotatori che hanno attraversato lo Stretto solo andata, andata e ritorno, tre volte, quattro, cinque, fino a sei volte. Ho fatto partire i nuotatori da posti impensabili, alcune volte anche dalla Calabria. Ho accompagnato nuotatori con tutte le fasi lunari e a tutte le ore del giorno, ho avuto il piacere e l’onore di accompagnare Gaetano d’Uva, Sergio Rizzo, Nino Fazio, Cristina Scotto, Fabrizio Mandanici, Luca Pirrone e tanti altri che l’hanno fatto con i cronometristi. Il 26 giugno del 2000, ho accompagnato Paolo Dominoni, nuotatore con grossi problemi motori agli arti inferiori, ma con grande forza fisica e grande volontà, il quale ha stabilito il tempo di 36’45” solo per il percorso di “andata” e, non contento di ciò, si cimentò con il “ritorno” con un tempo totale di 2h 7’5”. L’ 8 agosto 1996, ho accompagnato Sandra Pavanello, ha nuotato a 93 bracciate al minuto, stabilendo il nuovo record col tempo di 1h 39’ 5”. Ho accompagnato, il 28 luglio 2009, Elena Lionello che, in una traversata col “Gruppo di Rovigo”, ha stabilito il record femminile di solo “andata” in 38’02” e quello di “andata e ritorno” femminile ed assoluto in 1h 23’ 41”. Il 22 luglio 2007, ho accompagnato Alberto Guerrini che ha il Secondo tempo nella “quadrupla 4 stili”. Ho accompagnato Walter D’angelo che, il 29 agosto 2013, ha percorso lo Stretto per ben sei volte in 7h 35’ ed è il nuotatore che ufficialmente lo ha attraversato più volte nel minor tempo; secondo è Giovanni Golin, uno dei nuotatori più forti che abbiano attraversato lo Stretto e che ha nuotato per poco più di 10 ore in quattro stili. Ho accompagnato nuotatori di tutte le parti del mondo. Ho fatto traversate con un solo nuotatore, con disabili anche non vedenti. Il 29 luglio 2005, organizzata da Mary Kristel Lokken, si sono cimentati in 58, abili e non, tutti felicemente arrivati. Tanti altri, hanno attraversato lo Stretto, ma con tempi nella norma. Ho menzionato, all'inizio dell'articolo, il mio primo soprannome: “Yamanaka”, il secondo me lo ha “affibbiato” la mia amica poetessa Maria Costa, dedicandomi a tal proposito una poesia, intitolata “Erede di Colapesce”, nella quale ritengo di specchiarmi perfettamente, per l’amore, la comprensione e il rispetto che ho per il mare e la natura che in esso vive. E per non farci mancare nulla, modestamente, anch’io mi sono dato un soprannome: “Il filosofo dello Stretto”, in quanto sono alla continua ricerca di conoscenza e interpretazione dei segreti dello Stretto di Messina. Tra i tanti complimenti ricevuti, ad uno sono particolarmente legato: “Complimenti per la sua professionalità”. I miei motti sono: “Lo Stretto per piacere con piacere”, “Lo Stretto un mito per tutti”. Finché sarà così, finché mi piacerà e mi divertirà come la prima volta, se vorrete, sarò il vostro accompagnatore.

Ecco qualche articolo dell'epoca: